L’allattamento nei bambini con labiopalatoschisi
Alla nascita e nei primi mesi di vita, i bambini con labio/palatoschisi possono presentare una iniziale difficoltà ad attaccarsi al seno o nel succhiare dal biberon per mancanza di forza dei muscoli delle labbra, delle guance, della lingua e del palato e/o per difficoltà nel movimento simultaneo di labbra-lingua-mandibola.
La lingua può dimostrare uno scarso movimento (ipomotilità), un debole tono muscolare (ipotonia), una posizione retratta verso la gola, tutto ciò rende più lenta la suzione, subentra in fretta l’affaticamento e la durata del pasto si allunga.
La mandibola in alcuni casi è piccola e retratta (cioè posizionata più indietro rispetto alla posizione consueta), di conseguenza la bocca può non aprirsi bene.
La logopedista o la specialista dell’allattamento, effettuerà un’osservazione e un’accurata valutazione del bambino per verificare la reattività, i riflessi, le capacità di movimento delle labbra, della lingua, della mandibola, la capacità di suzione, di deglutizione, la coordinazione della suzione e deglutizione con la respirazione e suggerirà ai genitori la posizione più adatta per l’alimentazione.
Spesso nei centri più qualificati vi è la presenza di un’ostetrica esperta o una consulente IBCL con le quali si monitorano la possibilità di attacco al seno fornendo ai genitori tutte le indicazioni e le strategie per proseguire nel tempo l’allattamento al seno.
Se ciò non fosse possibile, vengono date ai genitori tutte le indicazioni per avviare l’allattamento con il biberon adatto e le strategie per rendere più sicura, più facile e più rapida la suzione o per favorirne la maturazione. La scelta del biberon sarà personalizzata in base non solo al tipo di schisi e alla morfologia oro-facciale ma anche alle abilità motorie orali e alle condizioni cliniche del neonato.
Queste iniziali fatiche vanno migliorando sotto la guida attenta di una logopedista che consiglierà ai genitori come stimolare, nel modo più corretto, la motricità bucco-facciale, linguale, palatale e mandibolare e favorire l’acquisizione di una suzione-deglutizione matura, sicura e coordinata.
L’allattamento nei bambini con quadri sindromici associati
Alla nascita e nei primi mesi di vita, i bambini con labio/palatoschisi associata a sindrome rara possono presentare una difficoltà ad attaccarsi al seno o nel succhiare dal biberon per mancanza di forza dei muscoli delle labbra, delle guance, della lingua e del palato e/o per difficoltà nel movimento simultaneo di labbra-lingua-mandibola.
La lingua può dimostrare uno scarso movimento (ipomotilità), un debole tono muscolare (ipotonia), una posizione retratta verso la gola, tutto ciò rende più lenta la suzione, subentra in fretta l’affaticamento e la durata del pasto si allunga.
La mandibola in alcuni casi è piccola e retratta (cioè posizionata più indietro rispetto alla posizione consueta come nelle sindromi di Pierre Robin), di conseguenza la bocca può non aprirsi bene.
La logopedista effettuerà un’osservazione e un’accurata valutazione del bambino per verificare la reattività, i riflessi, le capacità di movimento delle labbra, della lingua, della mandibola, la capacità di suzione, di deglutizione, la coordinazione della suzione e deglutizione con la respirazione e suggerirà ai genitori la posizione più adatta per l’alimentazione, sperimenterà con un’ostetrica esperta o con la consulente IBCL la possibilità di attacco al seno fornendo ai genitori tutte le indicazioni e le strategie per proseguire nel tempo l’allattamento al seno. Se ciò non fosse possibile, dopo aver effettuato più prove, fornirà ai genitori tutte le indicazioni per avviare l’allattamento con il biberon. Indicherà il tipo di biberon più adatto e le strategie per rendere più sicura, più facile e più rapida la suzione o per favorirne la maturazione. La scelta del biberon sarà personalizzata in base non solo al tipo di schisi e alla morfologia oro-facciale ma anche alle abilità motorie orali e alle condizioni cliniche del neonato.
Alcuni bambini presentano fuoriuscita di cibo dal naso (reflusso nasale) a causa della comunicazione tra cavità del naso e bocca conseguente alla schisi o per deficit di motilità del palato molle. Generalmente con una corretta posizione durante l’ alimentazione il problema viene limitato o scompare; in alcuni casi si risolve completamente con l’utilizzo di una placca palatina o solo dopo l’intervento di chiusura del palato molle.
Queste difficoltà di alimentazione gradualmente miglioreranno, sotto la guida attenta di una logopedista che consiglierà ai genitori come stimolare, nel modo più corretto, la motricità bucco-facciale, linguale, palatale e mandibolare e favorire l’acquisizione di una suzione-deglutizione matura, sicura e coordinata. L’acquisizione di uno schema deglutitorio corretto, riduce il rischio di aspirazione, il miglioramento del benessere e della qualità di vita del bambino e della sua famiglia.